Il goriziano nelle opere di Roberto Faganel

Con tutta sincerità e senza paura di risultare banali e patetici possiamo affermare che le opere di Roberto Faganel dedicate al Goriziano sono un’espressione pittorica, estremamente raffinata e silenziosa, dell’appartenenza e dell’amore verso i luoghi natii e le proprie radici. Il nostro artista e rimasto fedele al buon disegno che resta ancora oggi il fondamento insostituibile di ogni suo quadro, alle vedute, ai paesaggi, all’uomo e al suo essere intrappolato e invischiato nel mondo che lo circonda. Roberto Faganel ha dimostrato fin dalle prime opere di tentare di costruire un ponte fra il realismo più rigido e le tendenze d’avanguardia della pittura, in quanto i suoi dipinti sono caratterizzati da una buona composizione, da una tavolozza estremamente armonica, da ciò che contraddistingue un artista da un artigiano, ma soprattutto dal suo legame con la figuratività poetica e con l’aggiunta di impressioni suggerite dalla natura che da sempre hanno segnato la sua opera.
Faganel ha dipinto in quasi quarant’anni ogni angolo di Gorizia e del Goriziano, ha dedicato una serie di stupendi quadri alla sua fanciullezza, una serie di quadri che sono dipinti nella tecnica nobile ed esigente dell’olio su tela. Questi quadri che rappresentano il mondo che fu, che non c’é più e non tornerà mai più, sono uno stupendo racconto dell’artista del passato, del suo e del nostro passato, fatto del mondo contadino e di gente semplice, di cittadini-ombre che si nascondono sotto i portici di Gorizia, di processioni e di case vecchie, di processioni in barca andando a pregare a Barbana, dei nostri padri e delle nostre nonne. Il nostro pittore è un maestro della tecnica complessa dell’olio su tela. Lo possiamo notare quando risolve con maestria complessi passaggi di colore, o quando da vita a sprazzi drammatici con pennellate spesse, non allontanandosi mai da quel particolare colorismo che contraddistingue tutta la sua opera.
Colori e di nuovo colori, una tavolozza di tinte naturali che prende vita in modo convincente davanti ai nostri occhi sia nei gratificanti toni autunnali, sia nei paesaggi verdi molto più difficili da rendere, dove si verifica subito se l’artista e padrone della tecnica al punto da evitare soluzioni spicciole che possono risultare belle ad un primo sguardo, ma prive di valore duraturo. Per questo i paesaggi di Faganel sono armonici, in accordo con la composizione della veduta, con la coralità ricca e variopinta dei colori, e sono tutti caratterizzati da un gioco di luci estremamente efficace che egli riesce, come per magia, a donare alla tela. Faganel riesce a richiamare sulla tela proprio la luce e i colori, cioè quello che tutti noi cogliamo nella natura, ma che solo l’artista riesce a catturare per sempre, fermando il tempo e facendolo diventare eternità.
L’atemporalità e la monumentalitàsono caratteristiche dei suoi quadri, per mezzo dei quali conosciamo Gorizia e i suoi dintorni, il Collio, la Valle del Vipacco e la vicina e natia Vertoiba, nella quale l’artista ha potuto vedere in tempi difficili e poveri i primi effetti di colori nella natura, dove giocava sotto i balconi dei contadini, osservava la vecchiette che si avviavano devote alla messa e dove ha conosciuto la povertà e gli orrori della guerra. Tutto questo ha lasciato in Faganel una traccia indelebile che possiamo cogliere nei suoi eccellenti dipinti, incentrati su tematiche di processioni paesane o su scorci con persone dipinte in maniera atemporale che si perdono come ombre nel villaggio, per le strade o nella natura, persone che se ne vanno da qualche parte, restando perennemente legate all’ambiente nel quale vivono.
Questo senso monumentale della persona che Faganel intrappola sulla tela nella propria città, nel proprio villaggio, e qualcosa di straordinario, arricchito da una luce schietta e vitale, drammatica o pacata, che investe il quadro. D’altro canto, la tavolozza armonica testimonia la viva presenza in Faganel dell’elemento sociale, della memoria storica e delle nostre radici. Sia l’uomo che la natura sono intrappolati e liberi nello stesso tempo nei suoi quadri in una momentaneità, ma nello stesso tempo e proprio per questo atemporali ed eterni. Come è eterna Gorizia, bella nelle sue vedute: Via Rastello, il castello di Gorizia, insolite vedute di piazza Vittoria, le chiese ed i parchi di Gorizia, la città nel suo splendore con le facciate dei suoi palazzi e delle sue case, che ci parlano di un tempo, passato per sempre. Ma Gorizia ed il Goriziano per l’artista vogliono dire anche il Collio e la vicina Valle di Vipacco. I vigneti di Faganel sono splendidi nella loro semplicità, l’artista riesce a ricreare quel sentimento fine che ci coglie ogni volta che ci avviamo fra le nobili viti ed entriamo in qualche cantina: si riesce persino a sentire il profumo e la serena quiete.
E ci sono poi le vedute dei campi di grano e di granoturco, il fiume Isonzo nel suo monumentale splendore, il sole, le nuvole, la luce e le ombre, il mondo di Roberto Faganel che è anche il nostro mondo.
Un segno solitario, una croce nei campi con un vaso di fiori freschi, parlano della sensibilità artistica per il bello, che i nostri antenati sapevano curare ed apprezzare, ma parlano anche di tutto ciò che oltrepassa l’uomo e lo rende umano, e dunque rivela la concezione che il pittore ed i suoi antenati avevano del Divino, scoprendo la loro apertura ad esso. Il tocco lieve dell’artista che si manifesta nell’armonia dei suoi quadri parla della bontà del suo carattere ed anche della sua silenziosa necessita di cercare e parlare al prossimo con i colori suoi e della natura.
Un capitolo a parte meriterebbero i quadri in cui Roberto Faganel ha dipinto il Carso in tutta la sua variopinta bellezza. Sono anni che Faganel dedica un particolare interesse al Carso, ai suoi colori, alle pietre carsiche ed anche alle case che l’uomo ha lì costruito in sintonia con la natura e con se stesso. Talvolta le vedute carsiche del nostro artista rispecchiano il suo stato d’animo mentre il suo pennello, la tavolozza, la sua composizione artistica e il linguaggio rimangono fedeli alla natura del Carso senza pero esserne solo uno specchio realistico. Faganel ha sì le radici nella natura, ma nelle sue vedute riesce ad imprimere alla composizione artistica ed al racconto pittorico i sentimenti interiori suoi e di tutti noi, i sentimenti che vanno dalla solitudine alla malinconia, dalla serenità ai pensieri profondi ed ultimi.
La pittura di Roberto Faganel è un vero sorso fresco di primavera e di verde, d’autunno, d’inverno e d’estate, dell’essere intrappolati nella bellezza senza tempo della città, del Goriziano e del paesaggio. E’ una canzone sui colori e sul respiro eterno della natura, della quale tutti facciamo parte, ma soltanto a pochi artisti viene concesso il dono di poterla ricreare e fermare per sempre nei propri quadri, renderla eterna, che e un requisito indispensabile e necessario di ogni vera arte.
 
Jurij Paljk